Laives ai tempi della
Capitolo 4
via Claudia Augusta
Il percorso
Stabilito che una grande via militare tra la Val Padana e le terre d'oltralpe effettivamente esisti, possiamo proseguire nel nostro tormentato discorso.
I Romani, si sa, erano metodici, pragmatici, previdenti; non lasciavano niente al caso. Il loro impero aveva assunto dimensioni inaudite, tutta l'Europa centro-meridionale era nelle loro mani e, dopo le vittoriose guerre puniche, anche il Nordafrica e il medio oriente.
A quel punto rivolsero le loro attenzioni ai territori settentrionali (che altre terre da invadere non se ne conoscevano) e studiarono scrupolosamente la via migliore (e più breve) per arrivarci.
Con gli ingegneri dell'epoca, effettuarono i dovuti sopralluoghi a occidente, oriente e, chiaramente, anche qui dalle nostre parti. Ogni passaggio presentava vantaggi e difficoltà ma, ovunque, il problema numero uno era rappresentato dalla presenza di una popolazione ostinata e gelosa delle proprie terre: i Reti.
Poiché i Romani erano un popolo civile, una volta scelta la strada maestra intavolarono trattative con i capi di questi "barbari", con i quali peraltro intrattenevano già rapporti commerciali da vari secoli, per poter passare indisturbati attraverso le loro valli.
Infatti, ad Augusto interessava la sterminata pianura germanica e non gli sparuti villaggi retici. I Reti, però, non vollero sentir ragione e il tira e molla andò avanti per qualche anno finché Augusto, esausto, non ordinò ai suoi figli Tiberio e Druso di estirpare il male alla radice.
Il loro intervento in tutta la regione retica nell'anno 15 a.C. può essere paragonato alla violenza di un bastone infilato in un formicaio. I poveri Reti esplosero di rabbia, si dispersero sui monti circostanti e continuarono a lungo ma inutilmente a disturbare i Romani con una inesauribile guerriglia urbana.
Ma il dado era tratto, la strada verso i mari del nord finalmente libera. il mondo stava per cambiare radicalmente.
Carte alla mano, si cominciò l'opera dal porto adriatico di Altino e attraverso Feltre e la Valsugana si arrivò a Tridentum. Poi la questione si complicò: ma ne parleremo la prossima volta.