Scondilèver: nascondino, contrazione della locuzione dialettale trentina scondi-el-lever, nascondi la lepre. Insieme a "darsela" (da non confondere con "darsele", picchiarsi) il gioco più popolare tra i ragazzini fino all'avvento delle diavolerie meccaniche prima e elettroniche poi. Si praticava specialmente nelle miti serate della bella stagione, quando dall'imbrunire fino a sera inoltrata si sentivano nei cortili e nelle strade deserte le urla di chi faceva la conta ("... quarantanove, cinquanta... vegno...") e di chi dopo una corsa mozzafiato da uno dei tanti nascondigli dietro porte e portoni, cespugli e muretti liberava se stesso e gli altri con un gioioso "trenta-polenta". Il gioco finiva quando dalle varie finestre illuminate risuonava la voce perentoria delle madri (non servivano i telefonini, allora) che richiamavano in casa i figli...Stranamente in dialetto tedesco i due giochi venivano chiamati con due latinismi maccheronici: Versteckelus e Derwischelus.