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Gheba:gheba: il destino delle parole a volte assomiglia a quello degli uomini: alcuni nascono in un luogo e ci rimangono tutta la vita conducendo un'esistenza per così dire normale; altri vanno raminghi per il mondo e non si sa mai né da dove vengono né dove vanno...
Una di queste parole è sicuramente gheba, che a Laives (e dal Bresciano fino ad alcune valli del Trentino occidentale) chiunque conosce quale sinonimo di fumo.
Ma la storia di questa parola è complessa e misteriosa, perché tra il nostro gheba e l'italiano fumo o il tedesco Rauch o l'inglese smoke o l'arabo noun, tanto per fare qualche esempio, affinità evidenti non se ne riscontrano.
E allora? Allora si può andare per tentativi, più o meno verosimili: il più frequente è quello che accosta il termine gheba alla città biblica di Gheba, a 11 km da Gerusalemme, a quanto pare data alle fiamme in più circostanze.
Se scomodiamo l'Accademia della Crusca, otteniamo questa risposta: "La parola potrebbe derivare dal latino cavus cava cavum: "vuoto", in base agli stessi fenomeni fonetici che fanno venir fuori il veneto gheba ("gabbia") da cavea. Cava (nebula), "vuota (nebbia)", darebbe origine, per ellissi del sostantivo, a gheba."
Da parte mia non escluderei una parentela con il tedesco (er)heben, alzarsi, da una voce antica hebban, dato che il fumo solitamente si alza dal basso verso l'alto...
Da ragazzi ci si riuniva in certi tuguri o angoli nascosti a fumare: 'dame na gheba' voleva dire offrimi una sigaretta e il risultato del fumare collettivo era un terribile ghebon. Anche al vecchio cinema Sole o nella baracca di don Luigi c'era sempre un bel ghebon.

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