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Quando a Laives

Capitolo 1

si parlava latino

Premessa

Nella nostra precedente storia, "Laives ai tempi della via Claudia Augusta", abbiamo ripercorso le vicissitudini del popolo dei Reti stanziato a Laives, Vadena e in gran parte della regione alpina a nord e a sud del valico del Brennero. Ora, all'epoca della nascita di Cristo, la nostra terra subisce il dominio di un'altra grande potenza, forse la più grande mai apparsa sulla faccia della terra: l'impero romano. A leggere certi libri di storia, sembrerebbe che la presenza romana in Alto Adige sia stata una breve parentesi, per così dire toccata e fuga... Ma non fu così: i Romani arrivarono quassù con armi e bagagli e ci rimasero per quasi mezzo millennio, più o meno fino alla scomparsa dell'impero romano d'occidente nel 476 d.C. Insomma, fecero le cose per bene, influenzando profondamente il territorio, usi e costumi, cultura e, ovviamente, lingua della popolazione autoctona sopravvissuta all'incursione di Druso (nella foto) e Tiberio del 15 a.C. Dunque, è fin troppo evidente che per molti secoli la lingua dominante e ufficiale a Laives - come nel resto della provincia retica - fu proprio il latino, anche se, supponiamo, i vecchi Reti rimasti e romanizzati tra di loro e di nascosto continuassero a comunicare nel loro antico idioma incomprensibile ai nuovi signori... Già, che lingua parlavano i Reti? Inizieremo proprio da qui questa nuova passeggiata storica, cercando di evidenziare il passaggio tormentato tra una cultura e l'altra e aspetti comuni e ancora diffusi tra noi di queste genti così diverse e lontane. (continua)

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