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Piròn: vocabolo proposto da Frida Zanotti, in italiano forchetta, che oserei dire storico e quasi universale in quanto diffuso, in varie forme, in tutta la Penisola: in Piemonte si chiama "biròn", in Veneto "piròn" o "pirùn", in Friuli "piru" o "birò" e in Sicilia e Calabria "piruni". A Laives e in vari luoghi del Trentino spesso viene usato anche il femmminile "pirona" o addirittura "pirom".La parola deriva dal greco moderno peirouni o piroúni (πιρούνι), in greco antico «peronion» che significa esattamente una piccola cavicchia, ovvero una forchetta a due rebbi. Il piròn fu introdotto a Venezia intorno all'anno 1000 (prima si mangiava con le mani), quando un doge prese in sposa una principessa bizantina di lingua greca. Al fastoso pranzo di nozze la principessa per non ungersi le dita utilizzò le sue posate d'oro fra cui una specie di forcone a due punte che chiamò appunto peronion, dai veneziani trasformato quindi in piròn.

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