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Il quartiere di S. Pietro



Diversi toponimi del nostro comune sono sopravvissuti per secoli, altri sono andati completamente perduti. Nomi nuovi sono entrati nel linguaggio comune (Galizia, Caneve, Pineta…), a dimostrazione del fatto che ogni generazione interviene nella micro-toponomastica a seconda delle necessità del momento.

S. Pietro, un nome appartenente ad un tempo ormai lontano e che non designa più un territorio ben circoscritto, si pone, in certo qual modo, tra il presente e l’antichità – e perciò non possiamo definirlo né un toponimo attuale né un vero e proprio fossile linguistico.

Lo storico Karl Atz scrive in una sua opera sulla diocesi di Bolzano: “La curazia di Laives si compone di quattro quartieri: Dorf-Paese, Unterau-S. Giacomo, S. Pietro e Montelargo”. Dunque all’inizio del XX secolo, quando Laives contava poche case e non più di 2000 anime, il termine S. Pietro era ancora in uso mentre oggi lo ritroviamo solo come “Rione S. Pietro” tra le vie Liechtenstein e Negrelli. Inoltre, il nome di Pietro compare anche nella denominazione della chiesetta del Peterköfele ovvero “St. Peter am (o auf dem) Kofel” e nel termine Peterknott.

Dove si trovava dunque il quartiere (se così lo possiamo definire) di S. Pietro? È difficile localizzare esattamente il territorio interessato ma con una certa certezza si può affermare che il centro del quartiere era rappresentato dall’omonima chiesetta sul colle che sovrasta il paese. I pochi masi nelle vicinanze, le officine di fabbri e falegnami, i vari molini sparsi fino in fondo alla cupa Vallarsa (dove poi incontriamo il paese di Monte San Pietro) ne facevano parte insieme agli edifici sopra la “Pfleg” e la “Reif”, dove forse in epoca più recente è comparso quest’ultimo nome legato al commercio del legname. Bisogna anche rimarcare il fatto che il toponimo Leifers / Laives (nelle sue varianti medievali documentate) con ogni probabilità a suo tempo designava un insieme di micro-villaggi disseminai sul conoide del Vallarsa e sul Montelargo, come per l’appunto S. Pietro, Sottomonte / Submonte e Montelargo. La stessa cosa avvenne peraltro nella vicina Bolzano, dove i vari sobborghi, da Dodiciville a Castel Firmiano, da Keller (Gries) a Russan (S. Maurizio) vennero raccolti sotto il toponimo comune di Botzn o Bauzanum soltanto in epoca medievale.

Esistono, nelle regioni alpine, molte località piccole e grandi che portano questo nome. “Pietro” simboleggiava, agli albori del Cristianesimo, “la rinascita in Cristo” e veniva frequentemente rapportato a insediamenti su promontori, colli e rupi. Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli sta infatti scritto nel Vangelo secondo Matteo (16, 13-20).


(c) Reinhard Christanell




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