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Come l’immagine sacra di Pietralba giunse a Laives






Il 2 giugno 1787, al priore di Pietralba fu recapitata una missiva riservata in cui si preannunciava l’imminente promulgazione del decreto imperiale di scioglimento del suo convento. Aufhebungskommisär, ossia commissario addetto alla liquidazione, venne nominato Thaddäus Leis von Laimburg, che il 24 agosto 1787 informò il Gubernium viennese dell’avvenuta esecuzione del decreto, fornendo altresì una minuziosa descrizione delle operazioni svolte e, soprattutto, del ricco inventario.

Il Leis von Laimburg era arrivato a Pietralba il 4 giugno e il giorno seguente, ripresosi dalle fatiche della salita, aveva convocato tutto il personale religioso e laico per le comunicazioni di rito. Sua Maestà il Kaiser riteneva Pietralba, per dirla con parole del nostro tempo, “un ente inutile”.

L’ingente patrimonio immobiliare, comprensivo del convento, della chiesa, dei masi Weissensteiner e Hylpots e molto altro ancora, fu destinato “alla demolizione o, in caso di offerte rilevanti di qualche bolzanino, alla vendita”.

Passò quindi alla descrizione della Sacra Immagine. “È alta circa ½ palmo, di pietra bianca, e rappresenta la Madonna con il Cristo in grembo. Poiché l’immagine un giorno cadde a terra, è visibile una lunga crepa verticale. L’ostensorio è d’argento; ai piedi dell’immagine, nella quale si trovano 41 diamanti, sta una grossa pietra danneggiata. In questo scudo si trovano inoltre 421 piccoli rubini. A sinistra dell’immagine si trova un fermaglio con 18 diamanti e 19 smeraldi. L’immagine ha, come il Cristo in grembo, in testa una piccola corona, nella quale si trovano 15 diamanti, 15 rubini e uno smeraldo. La collana della Madonna dispone di 9 rubini. Sull’ostensorio troneggia una sorta di baldacchino, nel quale si trovano 20 granati.”

Gli immobili furono acquistati all’incanto da Johann Anton Gugler di Bolzano per 8150 fiorini. Successivamente questo li cedette ad un certo Zöggeler di Sarentino, che a suo volta li trasferì a Jakob Franzelin, oste del Casagrande di Laives e personaggio di spicco del paese. Franzelin trasformò il convento in un ostello e ne ricavò“cifre folli”. In una sola estate furono ammazzati 10 buoi e bevuti fiumi di vino. Il 23 dicembre 1836 i Servi di Maria di Innsbruck riacquistarono tutto il complesso per 21700 fiorini.

L’immagine sacra, contesa da varie parrocchie, fu destinata dal governo tirolese a Laives. Nella notte tra il 12 e il 13 luglio, il curato Johann von Kolb la prelevò in gran segreto per esporla nella chiesa di Laives, che in seguito all’acquisizione divenne meta dei pellegrinaggi precedentemente diretti a Pietralba.

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